Storia del riciclaggio

In questo articolo vi proporremo un excursus storico del fenomeno del riciclaggio, a partire da diversi secoli avanti Cristo fino ai giorni nostri. Ecco quindi le fasi più importanti della storia del riciclaggio.

Quando nasce il concetto di riciclaggio

Nel 500 a.C., il mondo occidentale ha creato il primo concetto di discarica municipale. La spazzatura doveva essere eliminata ad almeno un miglio dalla città. Negli anni ’70, il fenomeno del riciclaggio divenne una delle principali cause di preoccupazione sociale.

L’idea più moderna di riciclaggio è nata dalla creazione di un centro di recupero materiali a New York; un gruppo di soggetti pubblici e aziendali chiamati Keep America Beautiful lanciò una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale. In risposta, la Container Corporation of America cominciò a gestire spot pubblicitari ed alla fine scelse uno studente universitario per progettare le tre frecce che ora sono un simbolo globale per il riciclaggio.

Nel 1800, l’Esercito della Salvezza iniziò a riciclare diversi tipi di oggetti. Impiegava lavoratori poveri non qualificati che raccolsero oggetti scartati e li vendettero allo stesso esercito. Trent’anni dopo, l’organizzazione si è estesa in tutti gli Stati Uniti.

A New York fu creata una struttura di recupero per separare la spazzatura riutilizzabile dalla spazzatura “normale”. I lavoratori della struttura separavano i rifiuti distinguendoli per materiali e qualità. Da quel momento, la raccolta della spazzatura dalle città divenne una realtà.

Riciclaggio durante le Guerre Mondiali

Un riciclaggio più completo fu reso poi necessario a causa del processo di Hall-Heroult. Nel 1886, questo meccanismo consentì la produzione di alluminio su larga scala. Le guerre mondiali costrinsero Stati Uniti e Gran Bretagna a innovare la gestione delle risorse.

Storia del riciclaggio

Durante i conflitti, i rispettivi governi chiesero ai cittadini il loro aiuto nel preservare le risorse naturali. La campagna di salvataggio incoraggiò le persone a separare i loro rifiuti e usare solo ciò di cui avevano bisogno. Inoltre, al popolo fu chiesto di portare grassi di cottura usati per il loro negoziante di carne locale.

Oltre al ritrattamento dei materiali, il riciclaggio comporta il riutilizzo di sostanze preziose e la conversione in nuovi prodotti. Oggi ad esempio, la carta da ufficio usata viene trasformata in un nuovo documento. La schiuma di polistirene usata invece viene riciclata in nuove sedie e mobili da ufficio.

Le lattine di metallo possono essere rigenerate più volte senza perdere la purezza. Il riciclaggio di altri materiali è più difficile e costoso e spesso comporta il riutilizzo piuttosto che il riciclaggio.

Il riciclaggio divenne una pratica comune durante la seconda guerra mondiale. Furono lanciate campagne di salvataggio e gli Stati Uniti diventarono sempre più consapevoli della gestione dei rifiuti. Il periodo del dopoguerra ha portato con sé un aumento di spazzatura a livelli mai visti prima.

Tuttavia, l’economia tornò alla prosperità e la campagna di riciclaggio fu ufficialmente abbracciata dagli americani. Il riciclaggio è un fenomeno che è continuato a crescere nel corso del tempo e quindi la campagna della Seconda Guerra Mondiale fu un catalizzatore per questa usanza.

Il riciclaggio ai giorni nostri

La maggior parte dei metalli che oggi scartiamo si trovano nelle lattine di cibo e bevande, nonché altri prodotti. Alcune lattine sono realizzate in acciaio e possono essere riciclate, mentre altre sono realizzate in alluminio. Il problema con l’alluminio minerario è l’energia necessaria per elaborare i rifiuti.

Questo è infatti un processo costoso. Al tempo stesso le lattine possono essere utilizzate per una varietà di altri scopi. Ad esempio possono essere trasformate in panchine per i parchi. Il riciclaggio però oramai coinvolge tanti altri materiali, ed è diventata una realtà in tutti i paesi sviluppati.

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